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Penelope Darco nasce a Verona sul finire delle primavere che portavano alla metà degli anni 50. Ironica e socievole e piena di entusiasmo si butta nella ricerca e nella passione per le arti, dipinge, crea, modella e riassume in piccole frasi il percorso della sua giovane vita. Poi, mentre il pensiero sereno vaga, una luce diversa offusca la sua visuale e dalla penombra appare l'amore. Così insieme a quel matrimonio di affetto e di amore Penelope si porta dietro un fardello sbiadito che appare e scompare, che si manifesta a tratti più forte e a tratti più umanamente sotterraneo e resta in quel sogno irreale che collega la sua vita e tesse a sua ingenua insaputa, una tela fitta e scultorea nata per imprigionare e fissare il suo cammino. Ci sono diversi modi per reagire alle situazioni, a volte la reazione agli eventi è del tutto inaspettata ed estranea ai progetti organizzativi che la mente elabora; succede allora che le parti inconsce e vibranti dell'animo si organizzano e reagiscono, producendo una raccolta simpatica e divertente in un modo a dir poco originale di episodi che hanno riempito gli anni. Il risultato finale è un riassunto di follie e irrazionalità legato a fantasie irragionevoli che attraverso la scrittura offre una forma di personale e rara terapia positiva che l'autrice ha utilizzato per continuare a brillare.